Anacapri città dell'olio
Anacapri entra a pieno titolo nel novero delle Città dell'Olio d'Italia. Promotore dell’iniziativa, approvata dalla locale amministrazione comunale, è l’Associazione L’Oro di Capri che si è adoperata per il recupero della coltivazione dell’olivo, del suo raccolto e della sua produzione e, soprattutto, a recuperare le sue tradizioni e la sua identità. L’olivo di oliva è infatti da sempre considerato quel filo che tiene unito tutto il Paese, che ne caratterizza non solo la tradizione agricola ma l’intero paesaggio integrandosi con i ritmi di vita delle comunità. Un’occasione in più per Anacapri che riscopre un’antica economia che ha dato lavoro a molta gente. Orgoglioso e soddisfatto del traguardo intrapreso Pier Luigi Della Femina, presidente dell'associazione “L'Oro di Capri”. “Non avrei mai immaginato che la nostra passione, il nostro entusiasmo e la tenacia che insieme a tutti i soci abbiamo messo in questa impresa avrebbe avuto come risultato il consenso e l'appoggio delle istituzioni, dell'amministrazione e del nostro sindaco che ha creduto nel nostro progetto nato dall'amore per la nostra terra e dalla volontà di tutelarla attraverso il recupero delle antiche tradizioni. Tra queste la ripresa della coltivazione degli ulivi, che caratterizzava il paesaggio delle coste del territorio di Anacapri garantendo alla nostra comunità una grande ricchezza. Il recupero di questa coltura oltre a consentire un nuovo modo di vedere il territorio garantirà con il recupero dei terrazzamenti e le lavorazioni del terreno un argine al continuo degrado idrogeologico del nostro territorio”. A benedire l’ingresso di Anacapri nel novero delle Città dell’olio, il presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, Enrico Lupi. Salgono così ad oltre 332 gli enti pubblici italiani, dalla Lombardia alla Sicilia, dalle Regioni ai Comuni, uniti nella salvaguardia dell’Olio extravergine di oliva, diventata ormai un vero e proprio motore economico per i territori a forte vocazione olivicola. Soprattutto perché attraverso la rete delle città dell’olio si sta sviluppando il turismo legato all’oro giallo con percorsi ad hoc, visite guidate ai frantoi e al paesaggio con degustazioni nei ristoranti e nelle piazze. Un turismo ai ritmi lenti di una volta.