Il fagiolo made in Irpinia
Secondo un antico proverbio toscano, quando canta l’assiolo il contadino semina il fagiolo. E proprio a maggio, quando il piccolo rapace migra e trascorre il periodo della bella stagione per nidificare e covare, richiamando con il suo suggestivo richiamo il buio estivo, i contadini irpini seminano il fagiolo nella Piana del Dragone per raccoglierlo a fine agosto, quando raggiunge la maturazione, facendolo essiccare a settembre con il calpestamento. Un rituale che richiama a Volturara Irpina, dall’8 al 10 settembre, quello che in pochi anni è diventato un appuntamento di riferimento per la riscoperta e valorizzazione di questo prodotto della gastronomia locale. Una tre giorni per festeggiare il bianco legume, insieme con la patata della Piana del Dragone, anch’essa tipica del territorio e per fare di Volturara Irpina il luogo di incontro e della connessione imprescindibile tra agricoltura, paesaggio, storia e cultura, utile alla promozione e fondamentale allo sviluppo di questo luogo. Un’iniziativa cofinanziata dal Programma Operativo Complementare 2014-2020 di cui il Comune di Volturara Irpina costituisce la prima tappa, quale amministrazione capofila, di un itinerario turistico che prevede il coinvolgimento di altre sette località. Protagonisti principali di questa rassegna saranno proprio il fagiolo quarantino, chiamato così perché impiega 40 giorni per maturare in una zona, la Piana del Dragone, che èil più grande bacino imbrifero a deflusso chiuso del Sud Italia, luogo a metà strada tra mito e leggenda, dal quale storicamente Campania, Puglia e Basilicata attingono le risorse idriche per le proprie popolazioni. Per questa rassegna, l’amministrazione comunale di Volturara, insieme con la Pro loco, proporrà un’offerta ricettiva articolata e completa: si darà spazio alla tradizione gastronomica con le interpretazioni culinarie dei principali ristoratori locali, ma anche ai convegni di approfondimento sui temi “Made in Irpinia” e “Volturara… Storia e tradizione della zeza di cannone e della campagna”, alla promozione del Villaggio dei giochi antichi che coinvolgerà i più giovani e che creerà i presupposti per un significativo momento di aggregazione sociale e, ancora, spazio alle escursioni mattutine in montagna. Durante i giorni della rassegna, poi, sarà possibile fruire di visite guidate al Museo Cittadino e alla Bocca del Dragone, previa prenotazione all’indirizzo info@fagioloquarantino.it. “C’è grande attesa per questa nuova edizione della Sagra del fagiolo quarantino e della patata della Piana del Dragone, un evento -afferma il sindaco, Marino Sarno- che è nato e si è sviluppato interamente nell'ambito dell’esperienza amministrativa che rappresento, ma che sarebbe impossibile realizzare senza il concorso della Pro loco e delle altre realtà associative presenti sul nostro territorio. Il finanziamento regionale ci riempie perciò di orgoglio anche perché ci pone, come capofila, al centro di un itinerario turistico, culturale e naturalistico composto da sette Comuni che sono uniti da una visione strategica comune, oltre che da una consonanza culturale, valoriale, di radici e tradizioni. Il nostro obiettivo è fare di questa edizione un’occasione di riflessione sulle prospettive del nostro territorio oltre che un’opportunità di promozione delle nostre eccellenze”.Ampio spazio sarà dedicato anche alla musica e agli spettacoli, con il coordinamento artistico di Roberto D’Agnese. Per questa edizione, infatti, saranno ben due i palchi sui quali si esibiranno virtuosi interpreti della musica folklorista campana: Barabba Blues, Rareca Antica, Monaghan, Bottari di Macerata Campania, Mouchain Special, I Scommonecati. E ancora,gli spettacoli itinerantide I Pulcinella, della Scuola di tarantella montemaranese e de La Zeza di Cannone e della Campagna. “L'evento sarà composto di grandi momenti di spettacolo e aggregazione sociale all'insegna del folk. L’Irpinia -spiega D’Agnese- è fatta di tanti luoghi e sapori, la Valle del Dragone è uno spettacolo della natura e la sua leggenda rapisce grandi e piccoli. Ci sono tutti gli ingredienti per un evento da non perdere”. Naturalmente il protagonista principale resta il fagiolo quarantino che proprio nella Piana ha il suo habitat naturale. Piccolo e irregolare, di colore bianco cenere e una buccia molto sottile, è il frutto di una coltivazione ancora ed esclusivamente manuale.