RABBIA di Rosario Sorrentino e Cinzia Tani

A chi di noi non è mai capitato di divenire “verde dalla rabbia”? Verde, proprio come la copertina dell’ultimo volume del prof. Sorrentino e Cinzia Tani, ove campeggia un lampo, proprio come accade nello sguardo di chi ne è affetto, anche solo per qualche istante.

L’esegesi neurologica e patologica della rabbia, al di là dal considerarla solamente un sentimento o un impulso caratteriale, è protagonista dei primi tre capitoli, in cui la conoscenza scientifica smantella i luoghi comuni che spesso si diffondono attualmente. Il taglio del volume, successivamente e ancor più del precedente “Panico”, diviene nettamente sociologico: la rabbia si misura e viene analizzata nei vari settori della nostra società. Le pagine incalzanti attraversano il mondo giovanile, le città, il rapporto di coppia, la politica, lo sport e i mass media, sino agli eccessi venati di tinte fortemente criminali.

Tra predisposizioni genetiche e considerazioni neurologiche, viene messa sotto accusa l’intera società e la degenerazione che non può non coinvolgere i giovani ancora in formazione, così come la rabbia esplode in maniera consueta nelle metropoli e, ad esempio, quando si è immersi nel traffico. Per non parlare, poi, del rancore e della rabbia fra partners o delle esuberanze dei toni della politica e dello sport che, complici i mezzi di comunicazione di massa, diventano altamente diseducativi e valvola di sfogo per individui condotti, dagli standard moderni, ad essere sempre più “super-uomini” e “super-donne”. Per finire, quindi, alle patologie mal curate o apparentemente inespresse, che sfociano in efferati crimini anche fra le mura domestiche, ma che vengono erroneamente giudicate come frutto dell’impulso del momento.

Un libro, insomma, che funge da acuto pungolo per un ripensamento globale della società, dei nostri valori, “anche se ciò significa – come conclude il prof. Sorrentino – intraprendere un doloroso riesame della nostra esistenza”.