PANICO! di Rosario Sorrentino e Cinzia Tani
Un punto esclamativo su fondo rosso: è questa l’immagine simbolica a cui si può far riferimento per descrivere un attacco di panico, anzi è quanto accade nella mente delle vittime del terribile tiranno. Solo dopo molto tempo, si costruisce il sostantivo PANICO, a caratteri cubitali. Un titolo, insomma, quello del libro scritto dal neurologo Rosario Sorrentino, intervistato dalla giornalista Cinzia Tani, che colpisce al cuore chi subisce tali istanti di paura, e di paura della paura, o che, al contrario, incuriosisce chi ne vuole sapere di più, o fornisce un quadro completo alle persone vicine a chi è affetto da tale patologia.
Una prosa forte e scorrevole, che risponde in pieno all’intento divulgativo dell’opera: far conoscere sintomi e possibilità di cura per chi soffre di attacchi di panico e varie forme di depressione, infatti, risulta fondamentale. Non ci si sente soli, e si ha la possibilità di curare se stessi e – perché no – la società.
Un pungolo a migliorare tramite la conoscenza, in un climax in ascesa attraverso i capitoli del volume: dallo studio e dall’enumerazione dei casi, alle cure e alla liberazione finale.
Ci si sente condotti per mano da Sorrentino, che risponde puntualmente a tutte le domande e sembra quasi di ascoltare la sua voce nel momento in cui rimarca che non si tratta di “pazzia”, e che non ci si deve sentire soli: per essere nemici del panico e, in altri termini, per curarsi efficacemente, è necessario conoscerlo a fondo.
Sapere, insomma, così come spiega Sorrentino, che il panico è una malattia che colpisce soprattutto, ma non solo, le persone con una predisposizione familiare, che aumenta il rischio di sviluppare la stessa malattia. Si comprendono, inoltre, quei momenti – ben noti ai tanti che soffrono di attacchi di panico e che ancora non ne sono consapevoli – di senso di estraneità e di distacco dal proprio corpo, di depersonalizzazione, di ansia sociale o di desiderio di suicidio. E ancora, le ossessioni, le fobie o quel fastidioso senso di stanchezza dopo aver condotto una lotta impari con l’ansia, o che si riesce a domare soltanto di misura, soltanto sino al prossimo scontro.
E’ la volontà di liberarsi da questo vortice di paura e di paura della paura che induce ad affidarsi alle cure del neurologo Sorrentino, e a seguire scrupolosamente l’attività fisica – che, com’è scientificamente provato, riduce l’ansia e aiuta a star meglio – e la terapia farmacologia. Tutto questo, per segnare un ritorno alla normalità tanto agognata, e per liberarsi da una malattia che ha radici fisiologiche e che anzi, se non curata, induce anche a malesseri psico-fisici e ad una ridotta efficienza delle difese immunitarie.
Non ci si sente soli, soprattutto grazie agli exempla riportati: soffrono di attacchi di panico, infatti, categorie di persone insospettabili: si possono citare (e non si tratta di un elenco esaustivo) le casalinghe, i bambini, i personaggi dello spettacolo, gli assistenti, di volo, gli scrittori e gli attori.
Un iter verso quegli applausi finali di cui si nutre in maniera sana l’attore oramai privo di ansie e paure. Ed è proprio con quegli applausi che si concluderà la vittoria di chi riesce a fuoriuscire dal tunnel del panico, e a salire sul palco della propria esistenza, finalmente guardando dinanzi a sé il suo pubblico, interpretando la propria vita, libero di scegliere, e senza più veli, né “bugie del cervello”.