Uomini, montagne, acqua
La storia della colonizzazione idroelettrica sulle Alpi Pennine e Lepontine
Nella prima metà del Novecento, le Alpi Pennine e Lepontine vissero un intenso processo di trasformazione economica e paesaggistica. Con la costruzione di strade ardite, dighe gigantesche realizzate in poche estati, tralicci e linee ad alta tensione ancorate a boschi e rocce, la colonizzazione idroelettrica cambio per sempre le Alpi. Fu un’epoca di grandi lavori, coraggiose imprese ingegneristiche, profondi cambiamenti sociali.
Nulla fu più come prima. Neppure le colonizzazioni contadine del XIII – XV secolo o l’avvento prepotente del turismo cambiarono il volto delle Alpi come l’elettricità. Le valli alpine dell’Ossola ne ebbero indubbi benefici (posti di lavoro, soldi e infrastrutture), ma pagarono anche un prezzo altissimo con il sacrificio di pascoli e alpeggi secolari, interi villaggi sommersi.
Oggi il “paesaggio idroelettrico” può diventare un bene prezioso con valori ecosistemici nuovi, a compensare un bilancio di costi e benefici che gli storici e gli economisti devono ancora tracciare.
Giulio Frangioni, profondo conoscitore della geografia e della storia delle Alpi dell’Ossola, in questa conferenza corredata da immagini di grande effetto, prova a fissare alcuni punti fermi in un dibattito storiografico ancora grandemente aperto.