Expo: riflessione sulle risorse disponibili o street food consumistico?
I media hanno rimarcato più volte il significato dell’Expo 2015, volta a mostrare la penuria delle risorse della Terra e a focalizzarsi sulla sostenibilità ambientale.
Certo, sembravano interessanti alcune installazioni più o meno artistiche dei padiglioni, quali i filmati e le macchine del consumismo dell’Argentina e i nuovi metodi di coltivazione idroponici o acquaponici del Belgio, ma alla fine di ogni percorso i punti ristoro erano comunque ricolmi di gente…
Più spazio al cibo e al consumismo, almeno a giudicare dai numeri, piuttosto che alla riflessione sulla crescita smisurata che farà esaurire anche le risorse alimentari. Una grande esposizione che strizza l’occhio al commerciale, ai guadagni, piuttosto che ai grandi temi. Eppure si sa, non è una critica: è sempre stato questo lo spirito di ogni Expo, con la differenza che adesso va di moda ammantare tutto di significati ambientalisti.
Sino a che punto la gente sarà disposta a recepire il messaggio? Se è questo il prezzo da pagare, allora ben venga anche la commistione con lo street food e tutte le prelibatezze disponibili: potrebbe essere un’altra maniera per veicolare un messaggio ambientalista spesso sottovalutato!