Come nasce un’impresa: dai banchi universitari alla realtà
La storia di Massimo Pizzini, imprenditore del Cosentino.
Quanti di noi, frequentando l’università, si sono cimentati con dei colleghi in un progetto d’impresa? Moltissimi!
Ma quanti l’hanno effettivamente realizzato, creando un’azienda che attualmente fattura circa mezzo milione di euro annui?
E’ il caso di Massimo Pizzini che, a soli 21 anni, ha creduto nella sua idea e si è recato in banca per mettere i primi passi nel mondo imprenditoriale. E dopo anni, ancora oggi continua a darelavoro in una terra difficile, nella provincia di Cosenza, in cui ha avuto l’intuizione di trasformare il biondo di Trebisacce, la tipica arancia tardiva locale, in confettura.
Oramai la sua, Solefrutta, è una grande azienda che produce oggi ben 200mila vasetti di marmellate l’anno, in gran parte esportati, e fattura 500mila euro. Un’azienda che, dal piccolo comune di Trebisacce, nel nord della Calabria, ha conquistato i mercati tedeschi (i primi clienti), norvegesi, finlandesi e oggi anche italiani e pugliesi.
Quale il suo segreto? “Sono partito proprio dal biondo di Trebisacce - sostiene il giovane imprenditore – e, nel produrre le marmellate, usiamo i metodi naturali che usano le casalinghe di Trebisacce: frutta e zucchero amalgamati a fuoco lento. Oggi abbiamo introdotto anche la linea di marmellate con zucchero di canna, le marmellate senza zucchero e bio. Abbiamo incontrato il favore dei mercati e adesso realizziamo marmellate con i frutti dop di tutta la Calabria: dal bergamotto alle ciliegie dop di Roseto Capo Spulico. E non può mancare la cannella, il peperoncino e la liquirizia!”
E attualmente il prodotto iniziale si è diversificato, tanto da presentare anche abbinamenti insoliti, quali mele e liquirizia e mele e peperoncino. Per nonparlare, poi, delle confetture alla cipolla.. Tutti prodotti tipici calabresi, che hanno permesso di unire tradizione e innovazione.